Gli “esuli” dalla politica, così li chiama Ilvo Diamanti
mi preoccupano. Leggevo su un giornale che il fattore G R I N (genetica, robotica,
informatica, nanotecnologie) potrà determinare uno scenario futuro
da Paradiso terrestre (malattie sconfitte, vita più lunga, giovinezza),
o da Inferno (autodistruzione, guerre terminali, spazzatura, inquinamento,
clima…) dipenderà dalle nostre scelte. E questo carica ciascuno
di noi di una grande responsabilità. Mi è tornata alla mente
la lezione gramsciana, (ma anche la lezione di Dante nel girone degli Ignavi):
non esiste, rispetto agli eventi storici, un atteggiamento “neutrale”,
passivo, di quelli che aspettano ch’adda passa ‘a nuttata. Se
non si agisce in realtà si è complici dell’esistente.
Zagrebelsky annovera i nichilisti, insieme ai fanatici dogmatici e ai demagoghi
fra i nemici della democrazia. E allora penso che sia dovere mio e di tutti
gli uomini di buona volontà preservare il nostro futuro dall’azione
dei disonesti. Lo dobbiamo fare per noi e per i nostri figli. Queste considerazioni
mi hanno indotta a riprendere l’azione politica. Non posso restare solo
a guardare. Non c’è alcuna scusante. Se i nostri partigiani non
hanno esitato a mettere in discussione il loro progetto di vita, noi possiamo
almeno impegnarci a mettere in discussione qualche progetto di fine settimana…e
impegnarci nell’azione politica e andare almeno a votare….
La girandola di false notizie, veleni, spazzatura, confonde gli animi semplici,
ma occorre affinare gli strumenti intellettuali e culturali per distinguere
fra una parte politica che, con tutti i limiti, sta nell’alveo di coloro
che commettono forse degli errori umani.
E un’altra parte politica, che non si ferma di fronte a nulla per realizzare
i propri fini egoistici e gioca barando, distruggendo ogni baluardo morale
nella vita civile.
Angelica Lubrano
Quiliano (SV)