Nei primi anni ’90 si è consumato un complotto politico orchestrato
dalle toghe rosse e dall’ex partito comunista, che infatti è
rimasto indenne dalle indagini, per ribaltare il responso democratico delle
urne e realizzare un disegno eversivo teso a rovesciare il governo legittimo
…..
Oggi si vuole fare la stessa cosa, ma noi non lo permetteremo.
Come un mantra il Ministro a “Porta a Porta”. La tesi rimbalza
da un Giornale all’altro, da un canale all’altro.
E le mazzette di allora? le tangenti? Gli appalti truccati? I finanziamenti
illeciti al PSI e alle correnti democristiane? Le cattedrali nel deserto e
le grandi opere inutili in cambio di voti? Il debito pubblico caricato sulle
spalle dei nostri figli? Tutto sparito, svanito. La corruzione non esiste
e non è mai esistita. Mi ritornano alla mente quegli antichi documentari
in bianco e nero dove gli intervistati, coppole nelle piazze del paese o doppiopetti
in parlamento, negavano la mafia
Un’invenzione di chi ci vuole male.
Una cattiveria di chi ci sputtana nel mondo con “Le Piovre” e
le “Gomorre”, gente che strozzerei con le mie mani ….
La mafia non esiste, la corruzione non esiste.
Non è cambiato niente.
Ma come, con tutti gli arresti di mafiosi, gli ultimi due proprio oggi! Nessuno
ha dato colpi più vigorosi alla mafia come questo governo.
Nessuno di noi ormai è tanto boccalone da credere che questi arresti
significhino la fine della criminalità, dei taglieggiamenti, del pizzo,
del narcotraffico o di quello di armi, della corruzione negli appalti. Uno
dei sistemi più rapidi e meno impegnativi, quando un clan emergente
vuole liberarsi del clan perdente, è consegnare gli avversari perdenti
alla polizia, in un sistema in cui tutti escono soddisfatti, anche la polizia
che può vantare un successo.
Poi, diciamo la verità, questa malavita con la coppola e i pizzini
è ormai impresentabile; i figli della nuova generazione di malavitosi
hanno studiato nelle migliori università all’estero, sono tecnologicamente
avanzati, sono penetrati nelle migliori piazze finanziarie del mondo. Come
diceva Sciascia” la criminalità mafiosa sta avanzando con la
linea della palma a 500 m. al giorno”. Sono nel Nord Italia e si apprestano
a vincere con denaro sporco a costo zero, debitamente riciclato e ripulito
con scudi fiscali, nella competizione globale.
Sì, noi supereremo la crisi, grazie ancora una volta all’economia
sommersa, al lavoro nero: la prima azienda per volume di affari in Italia
è quella criminale.
Stiamo assistendo non alla fine della criminalità di stampo mafioso,
ma all’avvicendamento al potere di un gruppo vincente su quello perdente,
che è la mafia di Brancaccio. Con un salto di qualità. Qualcosa
a cui abbiamo già assistito in politica, dopo la tangentopoli degli
anni ’90, quando il potere economico scese direttamente “in campo”
senza mediazioni per gestire i propri interessi e sfangare le nubi che si
stavano addensando sul “capo” ….
Il potere politico –economico elimina ogni mediazione mafiosa, ormai
inutile, e “scende in campo”assumendo direttamente il controllo
degli affari e dell’azienda di cui possiede già la golden share.