Il sondaggio pensiero
Premessa l’indifferenza di Berlusconi dal luglio 2008, dalla sentenza
definitiva della Cassazione sul caso Englaro, quando altri erano i crucci
(Legge Alfano, intercettazioni,ecc..), vediamo come è mutato nel tempo
il pensiero di Berlusconi:
1) Presa di distanza di B. dall’atto di indirizzo del ministro Sacconi
teso a impedire l’attuazione della sentenza della Corte d’Appello
di Milano ( i sondaggi allora davano appena il 37% di appoggio alle tesi dei
teocon)
2) Arriviamo al 3 febbraio, alla partenza di Eluana con l’autoambulanza
da Lecco per Udine. Vespa esordisce con un servizio di voyeurismo necrofilo
ai cancelli della clinica con la frase – cazzotto : “Ecco ora
Eluana parte per essere ammazzata…” ( che fa immediatamente impennare
il sondaggio per una umana reazione)
3) Il coro quasi uniforme dei media sul tema dell’omicidio di stato
rende quasi inarrestabile la salita del sondaggio
4) A questo punto ha raggiunto il 61% (di share, di questo infatti si tratta…)e
il nostro premier si scopre devoto e inflessibile cultore della sopravvivenza
di E. e del testamento biologico (di cui ha ignorato per mesi l’esistenza),
imponendone la decretazione per necessità e urgenza, strumentalmente,
per attaccare Napolitano (impossibilitato dal suo ruolo di garante ad andare
contro le definitive sentenze della Magistratura per evitare un evidente conflitto
fra poteri dello Stato) e screditarlo così agli occhi degli italiani
come uomo della morte versus lui invece buon padre di famiglia sensibile alla
vita (ma è vero che ha fatto abortire una delle due mogli al settimo
mese di gravidanza?).
Il salvatore della vita si può ora permettere finalmente di esplicitare
senza più remore tutto il fastidio per una Costituzione con i suoi
paletti a presidio della democrazia e dei diritti conquistati non da quattro
bolscevichi, mentre facevano abbeverare i cavalli nella fontana di Trevi,
ma con la lotta di liberazione dal fascismo.
Ma smascherato il berlusconipensiero, a noi comuni mortali (tali restiamo
sempre che ci stacchino prima o poi il sondino con l’occhio al sondaggio)
resta l’obbligo di formarci una nostra idea autonoma su una questione
intricata e scivolosa per la forte componente emozionale. Premesso che la
Costituzione ci riconosce, salvo diversa futura disposizione, la libertà
di cura (art. 32) e prevedendo un trattamento sanitario obbligatorio (legge
180/78) solo in casi eccezionali e limitati nel tempo, ne discende che io
sono libera di scegliere se farmi curare, farmi fare un buco nello stomaco
o se firmare e tornarmene a casa.
E’ la volontà sovrana: non lo Stato, non la Chiesa, che devono
fare un passo indietro l’uno davanti ai diritti di ogni cittadino, fino
a che questi non leda i diritti altrui, e l’altra davanti alla responsabilità
data da Dio a ogni credente con il libero arbitrio (che è il contrario
della costrizione per legge).
Mi astengo, per miei limiti, dalla interpretazione della teologia della Resurrezione,
ma trovo sospetti questo attaccamento esasperato alla vita e la esorcizzazione
della morte nelle società moderne…
Il dubbio ora emerge circa l’attendibilità della interpretazione
della volontà di E.
Ma mi chiedo: se la sentenza ha superato l’esame di ben tre gradi di
giudizio (in questo caso addirittura otto fino alla Corte europea), centinaia
di persone che hanno verificato, ascoltato testimoni, letto documenti, come
possiamo noi pensare di sostituirci ai giudici legittimi senza conoscere nulla?
Credo che sia necessario ricomporre finalmente un presidio civile e di legittimità
nella nostra società.
Resta l’ultima domanda: quotidianamente si consumano nei nostri ospedali
scelte drammatiche senza rumore. Basta ascoltare le tante anonime confessioni
di medici e di infermieri…
Perché allora papà Englaro ha voluto a tutti i costi le luci
della ribalta?
Quando perdi un figlio, che hai stretto fra le tue braccia, che ha alimentato
le tue attese, i tuoi compiacimenti per averlo cresciuto bello forte sereno,
lo schianto dentro è irreparabile. Non riesci a trovare un senso a
questa perdita assurda. Peppino Englaro è riuscito a dare un senso
all’esistenza della sua bella forte e sorridente figlia, rendendola
attrice assoluta di un disvelamento dell’ipocrisia e della falsa coscienza
della nostra società. Grazie papà Englaro, grazie Eluana: ora
puoi riposare in pace.
Angelica Lubrano
Quiliano (SV)