Una passione intensa porta
con sè
ineluttabilmente
l’onere della perdita e del dolore,
ma ha in sé lo sperdimento e la vertigine
di ogni atto d’amore.
Meglio abbandonarsi, per dimenticare,
alla passionalità violenta e irruente
che penetra la carne
rorida di pronti effluvi e fremiti convulsi.
L’anima resta tacita accucciata
sotto una coltre spessa
di pensieri e ricordi,
e mi guarda beffarda.
Sa d’aver vinto la partita
strangolandomi nei fili dispersi della memoria.
Gennaio 2003