M’accoglie una girandola
imbandita
d’occhi puntuti e lingue baionette
pronte a infilzar bugie e note stonate.
Scarto false promesse, ma stordita
fuggo nel ferro di un
cancello roso,
fra i tralci d’erba abbarbicati a un muro,
dialoghi d’acque e case contadine,
gli archi di pietra e il bosco generoso.
Vietata la tristezza e
la memoria.
La volva che mi porgi è il tuo trofeo.
La luce mi ferisce anche se fioca.
Raffiche di domande e
di risposte
Guerra d’arguzie e giochi di prestigio.
Vedo il tuo bluff e perdo la partita.
Bardineto 3-9-07