Sicura che poi sia la
vita
quel nulla che riempie il domani?
La sabbia fuggita alle mani?
l’insonnia che giunge gradita?
Rifiuto l’impresa
mimetica.
L’affido alla mia carta igienica!
Sorrido alle tue confusioni,
non trovo saggezza nel sonno
ma in quell’insalata col tonno,
nei nostri gelati nei coni.
Fa male il fuscello nell’occhio
o la trave (e piegare il ginocchio):
non è arte in croce il ranocchio.
28 maggio 2008
(da Viaggio in Sardegna)