Castelli di carte

E fu la solitudine
ad accompagnare i miei passi
in questo luogo
dove l’assedio prossemico
del tuo sentore di fumo
m’inquina la quiete
e m’accende la sete.
Bevo dosi d’amore;
dal bugiardino del dottore:
incontrarsi per dirsi…
per raccontarsi i sogni
per rimettere in posa
i castelli di carte
e le tessere pazze
di un mosaico antico
di un discorso infinito.

29 maggio 2008

(da Viaggio in Sardegna)