Pensieri distratti al
ronzio degli insetti
nell’aria che schiude la bocca stupita
all’usato miracolo che tu chiami vita.
S’intreccian discorsi confusi, imperfetti.
Beffardo il destino è
là che mi aspetta:
il giro di ballo alla festa di gala
il fresco sorriso che lei ti regala
i sandali d’oro la gonna un po’stretta.
Ti guardo salire su quell’altalena:
parole sintassi pensieri concetti
la turpe finzione che l’aria avvelena.
Si stringe la gola in
un nodo asfissiante
carezze rubate, gli sguardi indiretti;
tu calchi la scena da buon commediante.