Sospesa
su un esile equilibrio di nervi
prigioniera di un vano presente
armonizzo il giudizio possibile,
improbabile il sogno,
con occhi sigillati
dal timore del barbaglio accecante
scintilla di vita
lasciva, poesia
di pasta vellutata,
appagata
in questa tenace
bolla d’immanenza.