La vite storta lancia tralci al vento.
Già trasformato in mosto
l’acino gonfio dopo la vendemmia,
festa e fatica tra i filari a agosto,
bolle nel tino.
Si benedice il vino, sangue di dio:
difenda dal flagello, l’oidio o la tignola,
ci doni il buon novello
vivace e frizzantino,
delizia del palato
Il nostro buon curato
mi doni l’indulgenza
per questo mio peccato
di cedere all’ebbrezza
chè lui mi può capire …..
Ma tutto ho già scordato
anche come finire
l’ode che ho improvvisato;
finisco in allegria:
viva la compagnia!
06.11.2009